Reiki e buone intenzioni

Mio articolo pubblicato su aicsdisciplinebionaturali.it, qui  sull’importanza delle intenzioni espresse nel Reiki.

Nella foto Il magico Ciliegio di Besana Brianza, per me è il “Samurai Besanese”

Il miracolo della crescita lo vediamo sempre attraverso il lavoro dei contadini che nei campi piantano semi, li donano alla generosa Terra e poi aspettano il tempo del raccolto.
Da questi antichi gesti nascono nuove vite: i semi germogliano, il granoturco nasce, la piantina fiorisce, la spiga matura, il fiore sboccia.
Gli Alberi, le piante, i fiori, crescono sulla Terra, perché possiedono una forza “dentro” che non dipende da noi, e tutto avviene secondo i cicli che governano la natura, bisogna attendere perché la natura ha i suoi tempi: dobbiamo aspettare il tempo della mietitura, raccogliere la frutta quando sarà matura, sgranare il granoturco quando sarà cresciuto, e raccogliere i fiori quando sbocceranno.
Non sempre il raccolto è garantito, a volte è la stessa natura a decidere, per esempio anche un forte temporale può rovinare un intero raccolto, tuttavia la cosa certa è che se non si semina, non ci sarà nessun raccolto.

E’ un processo così naturale, lo abbiamo sotto agli occhi da quando siamo nati, anche se spesso siamo troppo presi da altre cose e non ce ne accorgiamo più. E’ la legge della Terra: possiamo scegliere cosa e quando seminare, ed una volta scelto, non possiamo cambiare il raccolto, e dobbiamo attendere con pazienza per raccogliere quello che abbiamo seminato. L’intenzione è già racchiusa nei semi-seminati, se scegliamo di seminare fragole, non raccoglieremo di certo dei mirtilli.
Lo stesso principio vale per la materia creata, tutto ciò che esiste è stato prima pensato, poi costruito.

Delle idee, dei pensieri, delle intenzioni nate da menti umane, sono state seminate nel mondo, e gli uomini hanno lavorato per dare vita alle loro creazioni, plasmando la materia e dandole attenzione, così come un geometra o un architetto progettano e poi concretizzano edificando ciò che hanno progettato per mezzo dei muratori, seguendo l’avanzamento dei lavori, così anche il contadino cura ciò che ha seminato per farlo crescere.

Reiki non è esente da questa “procedura” di creazione, occorre “seminare” energeticamente, sia quando si pratica fisicamente, sia quando si usa e si invia l’energia a distanza. Occorre farlo con consapevolezza, noi gettiamo semi potenti quando una buona intenzione nasce nel nostro Cuore, poi la nostra mente si dirigerà spontaneamente, ed il risultato raccolto sarà il frutto dell’opera “energetica” che abbiamo creato.

La Terra agisce per gradi: erba, spiga, frumento. L’erba rappresenta l’inizio del bene, si svilupperà nella spiga, quando la virtù avanzerà nel bene. Il frumento, poi, riempirà la spiga, questo avverrà nel momento in cui la virtù giungerà alla robustezza e alla perfezione dell’opera, così il frutto maturerà ed arriverà anche il momento di impugnare la falce, perché è giunto il tempo di mietere.

Gesù in una parabola cita il granello di senape, è il più piccolo tra i semi, ma quando viene piantato nella Terra, cresce e si trasforma in una pianta abbastanza grande da poter dare riparo agli uccelli:
“ Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami.” (Matteo 13,31-32)

I nostri piccoli semi di senape-Reiki sono le buone intenzioni che interriamo con l’ Amore e la Luce che nascono nel nostro Cuore, le nostre azioni rappresentano l’erba e l’inizio della crescita energetica del seme che si sta trasformando, i trattamenti che facciamo rappresentano il frumento, fino a giungere alla mietitura e al raccolto: chi semina Amore…può solo raccoglierlo in abbaondanza e riempirsi le mani!
In un trattamento Reiki a distanza chi riceve l’energia nella profondità del suo corpo, si ri-sintonizza con l’energia più coerente del Reiki; con la nostra mente, tramite il nostro pensiero, ci connettiamo e sintonizziamo con la persona ricevente, molto probabilmente l’energia è fornita su frequenze che sono adatte a quelle del corpo energetico umano, che può quindi assorbirla alle frequenze di cui è maggiormente carente.

I “Reikisti” dedicano il loro tempo a qualcuno quando lo trattano ed annaffiano con abbondante Amore i semi energetici che stanno piantando nel terreno; i contadini, in questo caso, sono ben rappresentati da tutti i praticanti che seminano energeticamente nelle tante persone su cui posano le mani, o a cui inviano energia a distanza.

Fondamentale, nel Reiki, è l’intenzione…..ovvero una “sintonizzazione” dell’energia. Ciascuno di noi è un pacchetto di energia pulsante, in costante interazione con questo vasto mare di energia. Siamo forniti di una coscienza formata da una sostanza al di fuori dei confini del nostro corpo, è un’energia di ordine elevato dotata della capacità di modificare la materia fisica. E’ stato osservato che dirigere i propri pensieri verso un obiettivo (intenzione o intento), produce un’energia in grado di modificare la realtà fisica, e può trasformare macchine, cellule e, di fatto, interi organismi pluricellulari come gli esseri umani. Questo succede anche nel Reiki, con l’invio a distanza di energia, dove il potere della mente e dell’energia sulla materia, attraversa il tempo e lo spazio.

Secondo alcune scuole di Reiki Giapponese, il terzo simbolo, usato per l’invio di Reiki a distanza, serve solo per trascendere lo spazio e non il tempo. Nel Reiki occidentale, invece, i praticanti Reiki inviano energia anche per riequilibrare gli eventi passati o per favorire gli eventi futuri. Non so chi ha creato questo metodo di invio, tuttavia nel Reiki Ryoho tradizionale giapponese non esiste un metodo simile, il terzo simbolo è usato solo per trascendere lo spazio e per favorire la connessione a distanza di una persona non presente fisicamente.

Il differente uso del terzo simbolo è legato alla diversità di mentalità, quella occidentale è analitica e basata sulla separazione dell’intero in parti, la mente ed il corpo sono spesso divisi e lo vediamo anche nella medicina moderna occidentale. Esempio molto chiaro è la nostra concezione del tempo: noi lo separiamo nel presente, nel passato e nel futuro. La mentalità orientale giapponese è invece sintetica, e la combinazione di elementi separati forma un coerente intero.

La mente ed il corpo sono inseparabili, esattamente come le due facce di una moneta. Il passato ed il futuro sono inclusi nel presente, nel qui ed ora, motivo per cui trattare il presente di qualcuno significa inviare energia anche al suo passato ed al suo futuro. Anche questa ipotesi è valida, noi siamo responsabili di ciò che ci accade ed ogni giorno scegliamo cosa vogliamo essere. Quello che siamo oggi è il risultato delle nostre decisioni e scelte passate. Quello che saremo domani sarà il risultato delle nostre azioni di oggi.

E’ pur vero che inviare Reiki agli eventi futuri aiuta a viverli meglio, energeticamente stiamo seminando un terreno e dando vita a delle buone possibilità, sviluppando nuove opportunità da afferrare al volo. Reiki agli eventi futuri piò favorire la crescita di “particolari sincronicità”, l’energia annaffia e nutre qualsiasi terreno, portandolo nel tempo ad un generoso raccolto, se l’Amore è racchiuso nel seme piantato, molti di noi lo sanno perché lo hanno sperimentato nel corso degli anni, attraverso la pratica.
La vita contadina è una regola, una forma di vita, ed ognuno può costruirsi la propria. I contadini preparano prima i solchi nella Terra in cui seminare, successivamente metteranno più semi nelle buche, 4 o 5 per solco, ed anche noi possiamo farlo, lavorando con costanza e pazienza i terreni che la vita ci mette davanti agli occhi ogni giorno. Le azioni della nostra vita toccano corde che vibrano in eterno, e rappresentano il terreno su cui ci troviamo oggi. Ogni cosa che facciamo posa un seme nella nostra profonda coscienza, un giorno quel seme crescerà…..forse più che contare i giorni che passano per ciò che raccogliamo, è meglio contarli per ciò che seminiamo.

La Terra ci mostra (e conferma) con i suoi gustosi frutti che noi seminiamo ciò che raccogliamo … e noi raccogliamo ciò che seminiamo!

Concludo con una storiella:
“ Un agricoltore, il cui grano vinceva sempre il primo premio alla fiera regionale, aveva l’abitudine di dividere i semi migliori con tutti i contadini del vicinato.
Quando gli chiesero perché, egli rispose:
“Il vento solleva il polline e lo trasporta da un campo all’altro, perciò se i miei vicini coltivassero un grano di qualità inferiore, l’impollinazione crociata impoverirebbe la qualità del mio raccolto.
Ecco perché ci tengo che essi piantino solo i semi migliori“.
Tutto ciò che diamo agli altri lo diamo a noi stessi.” Anthony De Mello, la preghiera della rana.

Da Cuore a Cuore, a presto!

Maria Grazia Mauri
Referente Reiki Aics DSTO regione Lombardia