Creme di zinco, litio e propoli contro herpes labiale e genitale
il mercoledì 29 aprile 2009 Stampa il Contenuto Crea file pdf del Contenuto


Ivo Bianchi

Gli Herpes virus sono una famiglia molto vasta e diffusa di microrganismi di cui fanno parte non solo l’herpes labiale e genitale, ma anche il virus della mononucleosi infettiva, della varicella, e il citomegalovirus. Caratteristica comune a tutti questi virus, secondi come causa di malattia umana solo ai virus influenzali, è quella di necessitare per la loro proliferazione di un organismo iporeattivo, ovvero indebolito dal punto di vista immunologico. Essi poi, a loro volta, producendo una particolare sostanza immunosoppressiva, ulteriormente fiaccano l’ospite, creandosi un miglior terreno di proliferazione. Se le difese organiche sono sviluppate e integre, difficilmente questi virus attecchiscono, quindi li vedremo manifestarsi nei bambini piccoli, con sistema immunitario ancora incompletamente sviluppato (varicella), negli anziani, con un sistema immunitario in via di esaurimento (herpes zoster), nei pazienti defedati dall’Aids (virus del sarcoma di Kaposi) o indeboliti dallo stress, da un colpo di freddo o di calore (herpes labiale). Al medico non deve sfuggire che il manifestarsi di una patologia correlata a un virus herpetico è sempre sintomo di un deficit immunitario, temporaneamente indotto o di base.

Questo aspetto diagnostico non è peregrino, poiché i virus herpetici, curati solo in maniera sintomatica, tendono a non guarire, a rimanere latenti nel corpo e a manifestarsi a ogni ulteriore momento di indebolimento fisico o psichico. Ricordo ad esempio che l’herpes zoster, assai comune dopo i 70 anni, non è altro che un riaffiorare del virus della varicella contratto nell’infanzia e rimasto fino allora latente per la vigoria dell’apparato immunologico. Del resto la consueta ricerca etimologica è molto chiarificante e conferma le straordinarie, perdute, conoscenze degli antichi. Herpein è un termine di origine indoeuropea che significa subdolo, strisciante. Cosa fare quindi quando si manifesta ripetutamente l’herpes a livello labiale o genitale? Come combattere la terribile stanchezza e la debilitazione che seguono l’infezione da mononucleosi o citomegalovirus? Una misura generale di prevenzione e cura è senza dubbio quella di tenere ad un buon livello le difese immunologiche, evitando stress, esercizio fisico eccessivo, alimentazione scorretta e abuso di farmaci, che mettono le basi della iporeattività organica.

Tra le misure specifiche, le applicazioni locali di creme a base di zinco, attivante la risposta immunologica, e di litio, straordinario sostegno energetico, anche a livello locale. Queste sostanze, unitamente alla propoli, sempre sotto forma di crema, antagonizzano lo sviluppo del virus e la conseguente sintomatologia dolorosa correlata all’herpes genitale e labiale. Nelle forme di herpes recidivante e per curare le altre, più pericolose affezioni herpetiche, è necessaria una terapia orale. Di grande interesse è l’impiego di una pianta, l’Aloe arborescens, i cui estratti, preparati in maniera casalinga, con cognac e miele, si sono rivelati straordinari attivatori immunologici, al punto di giovare in maniera sostanziale anche ai pazienti col virus Hiv. La lisina, aminoacido essenziale, utile per assorbimento e stoccaggio del calcio, interferisce specificatamente con la replicazione di questo tipo di virus, in dosaggi giornalieri superiori al grammo. I legumi sono ricchi di questo aminoacido e ciò spiega la necessità che siano assunti in grande quantità da chi tende a debilitarsi con eccessive fatiche fisiche nello sport o nel lavoro.

* Esperto del Centro OMS di Medicina Tradizionale Università di Milano

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