Ictus, lo Yoga migliora il recupero dei pazienti
il lunedì 04 giugno 2012 Stampa il Contenuto Crea file pdf del Contenuto

Lo yoga può essere un utile ausilio per il recupero nelle terapie di riabilitazione dei pazienti che hanno subito un ictus

Quando si è vittime di un ictus spesso ci si ritrova nella difficoltà di adempiere a tutte le funzioni come prima dell’avvenimento. In genere, e in base anche alla gravità dell’attacco, le persone possono avere difficoltà nel parlare, nel muovere alcuni arti o camminare. In tutti questi casi oltre alle cure primarie è importante anche la riabilitazione per consentire ai pazienti di riprendere se non tutte, almeno in parte le funzioni perdute.

Tra i vari metodi di riabilitazione vi potrebbe anche essere lo yoga, il quale è stato oggetto di uno studio da parte di un team di ricercatori del Richard L. Roudebush VA Medical Center di Indianapolis, Indiana University-Purdue University Indiana e l’University Bloomington.
I ricercatori hanno presentato i risultati della ricerca durante il meeting annuale dell’American College of Sports Medicine tenutosi a San Francisco dal 29 maggio al 2 giugno 2012.

La dottoressa Tracy Dierks e colleghi hanno coinvolto nello studio un gruppo di pazienti, di entrambi i sessi e colpiti da ictus, che hanno poi sottoposto a un programma di yoga della durata di otto settimane.
Come ricordato dagli scienziati, una perdita di forza funzionale, resistenza e flessibilità sono tutti problemi comuni dopo un ictus, e questi possono portare a un’invalidità permanente.
Ma lo yoga pare abbia prodotto i suoi effetti. Difatti, i primi risultati, dopo il periodo di training, hanno mostrato diversi miglioramenti nei pazienti: in particolare è migliorata le flessibilità e l’equilibrio, l’andatura si è fatta più sciolta e veloce così come è migliorata la resistenza alla fatica e la resistenza in generale.
Buoni risultati dunque, tenuto anche conto che tutti i pazienti avevano preso parte a un programma di riabilitazione fisica e occupazionale tradizionale dopo l’ictus, che tuttavia non aveva eliminato i disturbi correlati.

«I medici hanno bisogno di metodi per gestire e migliorare queste menomazioni fisiche post-ictus», ha commentato la dottoressa Arlene Schmid, professore di terapia occupazionale presso la Scuola di Sanità e delle Scienze Riabilitazione IUPUI e coordinatore dello studio. L’analisi ha esaminato il possibile guadagno in forza funzionale, flessibilità e resistenza a seguito della prativa dello yoga. Ciò che si è scoperto è che vi sono stati miglioramenti significativi in tutti i settori.
Praticare yoga, secondo Schmid, potrebbe portare a un miglioramento del controllo neuromuscolare, che consente probabilmente di migliorare la forza degli arti colpiti, fianchi o aree inutilizzate.

Un coautore dello studio, dottoressa Tracy Dierks, professore associato di terapia fisica presso la Scuola di Sanità e Scienze della Riabilitazione, si è invece concentrato sull’analisi dei risultati circa il modo in cui i partecipanti siano stati in grado di camminare dopo il programma di yoga. Nella sua analisi ha riferito che dopo il programma i partecipanti allo studio che avevano subito un ictus recentemente hanno mostrato maggiore equilibrio e velocità nell’andatura con conseguente falcata maggiore. Tuttavia i pazienti colpiti da molto tempo sebbene fossero in grado di camminare più velocemente, non erano in grado di mantenere tale velocità per tutta la durata dei 6 minuti di test.

«I risultati del nostro studio circa la camminata hanno il potenziale per incidere notevolmente nella pratica clinica per il recupero dell’andatura. L’intervento yoga è tuttavia stato progettato per migliorare l’equilibrio, non l’andatura; non ci siamo concentrati sul miglioramento della deambulazione su tutto. Eppure abbiamo visto grandi miglioramenti nella maggior parte delle misure cliniche del passo. Ma spesso un deficit trascurato è rimasto: l’incapacità di sostenere la velocità di andatura legata alla resistenza», ha concluso Dierks.
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