MASSOTERAPIA, DA SANITA' LOMBARDA ARRIVA "GUIDA" MONDIALE
il venerdì 06 agosto 2010 Stampa il Contenuto Crea file pdf del Contenuto


L'Organizzazione Mondiale della Sanità, grazie alla collaborazione con Regione Lombardia, ha realizzato sette documenti relativi ad altrettante pratiche di medicina tradizionale/complementare con tutte le indicazioni necessarie per la formazione del personale che opera in questi campi e la sicurezza nello svolgimento delle varie attività. I documenti riguardano tre modalità di terapie manuali (Nuad Thai, Chinese Tuina e Osteopatia) e quattro di fitoterapia (Medicina Tradizionale Cinese, Medicina Ayurvedica, Medicina Unani e Naturopatia). La redazione di questi documenti è frutto della intensa attività di collaborazione tra OMS e Regione Lombardia - sancita da due accordi firmati nel 2003 e nel 2008 - e ha lo scopo di dare un punto di riferimento certo a tutti i Paesi interessati da queste attività, perché le stesse vengano svolte da personale adeguatamente istruito e formato, con le massime garanzie di sicurezza per i pazienti. Va infatti ricordato che la medicina complementare è una pratica cresciuta negli ultimi anni non solo in molti Paesi in via di sviluppo (dove circa l'80% della popolazione usa cure naturali), ma anche in Germania, Francia e Canada, dove circa il 70-80% della popolazione dichiara di aver usato la medicina complementare almeno una volta in un anno. In Lombardia la medicina complementare rappresenta un sistema abituale significativo di cura. "Regione Lombardia - spiega il presidente Roberto Formigoni - già da dieci anni ha deciso di affrontare con spirito costruttivo e critico tutto l'ambito relativo a questo sistema di cura ed è in sintonia con l'impostazione dell'OMS che individua nella medicina tradizionale/complementare una risorsa fondamentale per contribuire alla protezione e all'incremento della salute e del benessere dei pazienti, in particolare grazie alla sua disponibilità, accessibilità e ai costi contenuti". "Siamo da tempo convinti - prosegue Formigoni - che un eventuale percorso di integrazione della medicina complementare debba necessariamente e anzitutto partire dalla ricerca; la ricerca infatti resta strategica per la sicurezza, l'efficacia, la valutazione del costo/beneficio di ogni percorso di cura". "Una tappa importante in questo percorso - ricorda Formigoni - è il primo Memorandum d'Intesa siglato nel 2003 tra Regione Lombardia e Organizzazione Mondiale della Sanità, che prevedeva, tra l'altro, la condivisione del documento 'Linee Guida dell'OMS sullo sviluppo dell'informazione al consumatore sull'uso appropriato della Medicina Tradizionale, Complementare e Alternativa'". (Omnimilano.it)

(06 agosto 2010 ore 16:56)

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