L’ARTE DI CONGIUNGERE LE MANI, articolo che ho scritto con Giuseppe Pavani
il mercoledì 15 marzo 2017 Stampa il Contenuto Crea file pdf del Contenuto

Un articolo scritto da me e Giuseppe Pavani sul sito di Aics Nazionale

Congiungere le mani è un gesto da sempre associato all’atto della preghiera, e per le varie religioni questa è una semplice azione colma di significato.
In Giappone l’atto di “unire la piega delle mani”, (shiwa awase = shiawase = felicità, fortuna) era ritenuto sinonimo di felicità, “Gassho” è la parola giapponese che significa “due mani giunte” ed è anche il mudra (in-Zou) più utilizzato nella pratica buddhista.
Gassho è utilizzato con la preghiera o in segno di saluto, anche per esprimere gratitudine e rispetto.
La mano destra e la mano sinistra collegate rappresentano l’unione dell’intelletto e del cuore, del pensiero e del sentimento, quindi unire le mani in Gassho corrisponde a riunire noi stessi, la parte destra e la parte sinistra, la mente con il cuore, il corpo con lo spirito.
Gassho è anche mettere tutto il nostro essere in quello che si sta facendo, ed è un gesto da fare con consapevolezza, attenzione ed intenzione.


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