Onde sonore per tornare a ritmo salute con Fabbrica per la 'Nuova Risonanza'
il giovedì 11 agosto 2011 Stampa il Contenuto Crea file pdf del Contenuto

Roma, 10 ago. (Adnkronos) - I suoni 'bussano' nel nostro corpo. Bussano, però, senza troppa educazione. In un istante entrano comunque. E il ritmo interno cambia. Un rischio ma anche un'opportunità. Sì, perché i tessuti del corpo sono ottimi conduttori dell'onda sonora ed entrano in vibrazione quando assorbono determinate lunghezza d'onda (pelle, tessuto connettivo, osseo e tessuto muscolare) in grado di percepire i suoni in maniera extra-uditiva. Specifici spettri di onde sonore sono in grado di favorire la rigenerazione sia di tessuti molli che di tessuto osseo. Ma, e questo è il rischio, campi elettromagnetici non controllati in cui siamo immersi (elettrosmog), emissioni sonore ad elevata rumorosità (inquinamento sonoro) rappresentano un pericolo per la nostra salute.

Parte da questa analisi condivisa il team di cervelloni che ha deciso di unire le forze per costruire nuove strade di guarigione e benessere. Scienziati, musicisti, studiosi, ricercatori, professori universitari che come un'orchestra interdisciplinare si muoveranno all'unisono con l'intento di studiare, recuperare e trasformare le sonorità e le musicalità delle persone e degli ambienti per 'trasformare' le distonie che mettono in crisi l'organismo nel medio-lungo periodo.

Il 'luogo' di questa trasformazione ha un nome, si chiama Fabbrica per la 'Nuova Risonanza' della Vita e, animata dal Poliambulatorio La Torre di Torino (diretto dall'oncologo, immunologo, bioetico, fitoterapeuta Maurizio Grandi), organizzerà a gennaio nelle città di Roma e Torino un corso biennale di formazione in 'musicoterapia della risonanza' (www.nuovarisonanza.com) per formare le professionalità utili a questo nuovo cammino di salute e guarigione e per portare avanti la ricerca nel campo con le sinergie di tutte le professionalità coinvolte.

Disturbi del sonno, sintomi depressivi, fatica, fibromialgia, ansie, attacchi di panico, dolori di testa, attacchi di collera, sensibilità chimica multipla. Tante distonie che portano fuori ritmo il nostro corpo e come una stecca nel coro mettono alla prova l'armonia dell'insieme che è appunto il nostro organismo. Non c'è infatti solo l'inquinamento acustico o elettromagnetico ma è sempre più frequente e d'impatto anche quello chimico prodotto dai farmaci somministrati in modo errato o inadeguato e ancora da stoffe e coloranti degli indumenti. Lo stesso vale per il cibo.

"Miliardi di anni sono stati necessari per costruire i nostri organi sensoriali, perché potessimo percepire e vivere. E poi ora che siamo nel momento di apoteosi dell'informazione che dà forma alla struttura siamo inquinati in ogni istante da quei segnali ambientali che determinano l'incremento della malattie", osserva Grandi.Tutte le forme di vita, spiega il professore, "si sviluppano all'interno dell'ambiente di cui sono parte integrante. Cambiare la 'nicchia' vitale di cellule ed organismi complessi equivale a modificarne significativamente il comportamento biologico. Gli stimoli cui siamo costantemente sottoposti e che determinano l'ambiente in cui viviamo sono di natura chimica, fisica (acustica). E applicazioni terapeutiche di trattamenti quali campi elettromagnetici a bassa intensita', onde sonore, ultrasuoni ed infrasuoni, utilizzano la stimolazione 'fisica' del nostro corpo e non una terapia farmacologica".

Le cellule di cui è composto il nostro corpo , prosegue Grandi, "presentano recettori proteici sulla membrana cellulare plasmatica che si possono attivare in risposta ad una variazione della differenza di potenziale di membrana. L'attivazione di questi recettori genera un effetto 'domino' modificando l'assetto metabolico-funzionale delle cellule. Un campo elettromagnetico (acustico) modificherà l'assetto elettrico della membrana in modo proporzionale all'intensità del campo". Le proteine di membrana "si legano allo scheletro cellulare che ne sostiene e mantiene la forma. I suoni sono fonti di sollecitazione meccanica del nostro corpo. Se quelli udibili sono il risultato di rapide fluttuazioni pressorie che determinano la formazione di onde sinusoidali, in grado di modificare l'assetto del sistema neuro-vegetativo e neuro endocrino, la musica può essere utilizzata a scopo terapeutico per patologie del sitema neuro-endocrino-immunitario". Molti tessuti del nostro corpo sono, infatti, degli "ottimi conduttori dell'onda sonora ed entrano in vibrazione quando assorbono determinate lunghezza d'onda (pelle, tessuto connettivo, osso e tessuto muscolare) in grado di percepire i suoni in maniera extra-uditiva. E specifici spettri di onde sonore sono in grado di favorire la rigenerazione sia di tessuti molli che di tessuto osseo". Musicoterapia e suoni isolati grazie alle penetrazione delle onde acustiche possono stimolare un risonanza perduta.


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