Medicina: esperti universita' Firenze, per agopuntura e fitoterapia conferme scienza
il venerdì 29 aprile 2011 Stampa il Contenuto Crea file pdf del Contenuto

Roma, 29 apr. (Adnkronos Salute) - Per agopuntura e fitoterapia non mancano le conferme scientifiche, con centinaia di studi pubblicati. Lo ricordano esperti dell'università di Firenze commentando le parole del farmacologo Silvio Garattini, in un'intervista nei giorni scorsi, contrario alla decisione della Regione Toscana di aprire ambulatori dedicati alle cure alternative, paragonandole agli interventi di maghi e fattucchiere. Anche se per i rappresentanti dell'ateneo fiorentino "l'autorevolezza di Silvio Garattini e lo spessore del suo impegno scientifico portano a considerare che talune affermazioni riportate dalla stampa rappresentino una inesatta semplificazione del suo pensiero". "Non può essere ignorata una produzione di centinaia di lavori scientifici di qualità relativi all'agopuntura", sostiene Alfredo Vannacci, ricercatore in Farmacologia e responsabile scientifico dell'indirizzo in Agopuntura e Medicina Tradizionale Cinese del Master in Medicina Naturale dell'università toscana. "Basti pensare - aggiunge - che vengono inseriti nel database Medline (la più importante banca dati di Medicina) circa 800 nuovi lavori l’anno. Esistono centinaia di lavori clinici, decine di studi randomizzati e controllati e decine di revisioni e metanalisi che provano l’efficacia dell’agopuntura in numerose indicazioni, in particolare nella terapia del dolore". Stesso discorso per la fitoterapia, ricorda Fabio Firenzuoli, responsabile del Centro di riferimento per la Fitoterapia della Regione Toscana e docente all'università di Firenze. "In Medline - precisa - esistono oltre 50.000 ricerche pubblicate sulle piante medicinali e la fitoterapia, con centinaia di studi clinici, revisioni sistematiche della letteratura e metanalisi, comprese molte della Cochrane Collaboration. I dati sono pubblici e tutti possono verificarli". Anche l’ipotesi che l’agopuntura possa avere alcuni effetti, ma di scarso rilievo paragonabili al placebo, non è accettata dai ricercatori fiorentini. "Ovviamente gli effetti sono differenti nelle diverse patologie - continua Vannacci - ma la ricerca scientifica ha mostrato chiaramente come l’agopuntura sia decisamente superiore al placebo, e in alcuni casi anche ai farmaci convenzionali, in diverse indicazioni: dolori muscolo-scheletrici, cefalea muscolo-tensiva e soprattutto lombalgia. La solidità di questa tecnica terapeutica è suffragata da pubblicazioni sulle più importanti riviste di medicina, come Pain, Archives of Internal Medicine, nonché nella Cochrane Library, solo per citarne alcune". Per quanto riguarda poi i medicinali vegetali "in fitoterapia - dice Firenzuoli - si utilizzano, ben regolamentati da norme italiane ed europee, sia in forma di specialità registrate con tanto di autorizzazione all'immissione in commercio, sia in forma di galenici, per i quali esiste una specifica normativa. E i pazienti devono sapere che la loro qualità, sicurezza ed efficacia sono garantite come per i farmaci di sintesi, come conferma anche nel suo sito web lo stesso ministero della Salute. Gli integratori cui probabilmente si riferiva il professor Garattini sono un'altra cosa". E Gian Franco Gensini, preside della Facoltà di Medicina dell'ateneo fiorentino, ricorda che "la stessa Conferenza dei presidi delle Facoltà di medicina e chirurgia, con un documento elaborato ad Alghero nel 2004, si è espressa, ritenendo necessario durante il corso di laurea in medicina, l'insegnamento di quelle discipline per le quali esistano prove di efficacia, come l'agopuntura, la fitoterapia e la medicina manuale. L’università di Firenze ha già provveduto ad integrare alcuni corsi". Il preside ha sottolineato come la Regione Toscana abbia stabilito di "basare le sue decisioni sulle dimostrazioni di efficacia. La disponibilità di interventi di comprovata efficacia in determinati contesti rappresenta la base della medicina integrata che la Regione sostiene, offrendo ai cittadini la combinazione appropriata fra trattamenti". Niente maghi e fattucchiere quindi, ma integrazione di terapie efficaci, spesso sinergiche come nel caso degli approcci combinati alla terapia del dolore, concludono gli esperti.


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