Fitness, col Tai Chi si invecchia più tardi
il venerdì 27 giugno 2014 Stampa il Contenuto Crea file pdf del Contenuto

L'arte marziale che arriva dalla Cina rallenta il processo di invecchiamento del nostro corpo come una sorta di anti-age. E' l'arte della divina salute, in grado di fare fluire liberamente nel corpo l’energia vitale per il benessere dell’organismo. Tutto tramandato per millenni dalla tradizione, ora confermato dalla ricerca scientifica


17 giugno 2014 - MILANO

Come mai i cinesi, anche a venerande età, riescono a essere in piena forma fisica e con un cervello ancora del tutto lucido? La loro particolare alimentazione fatta soprattutto di riso e legumi, poca carne e pesce, zero prodotti lattieri e alcoolici, di certo ha la sua importanza, ma a detta degli stessi asiatici, ciò che conta maggiormente è la loro particolare filosofia di vita, che mette al centro dell’universo l’uomo, la sua grandezza interiore ed esteriore, qualità che si sviluppano solo se si aiuta se stessi e gli altri, vivendo degnamente la vita di ogni giorno. Ma per migliorare le proprie capacità fisiche e spirituali e per giungere a una migliore conoscenza della propria realtà psicofisica i cinesi (come gran parte dei popoli dell’est asiatico) hanno un altro fondamentale strumento, il Tai Chi, l’arte marziale della divina salute, in grado di fare fluire liberamente nel corpo l’indispensabile energia vitale per ottenere il benessere generale dell’organismo. Tutto ciò è quanto è stato tramandato per millenni dalla tradizione popolare, ma ora anche la ricerca scientifica conferma i benefici di questa antica arte marziale. L’ultimo studio in ordine di tempo è quello del Centro di Neuropsichiatria – China Medical University Hospital di Taichung, finalizzato proprio a valutare gli effetti sulla longevità della pratica del Thai Chi, rispetto al camminare a buon passo o alla sedentarietà.
lo studio di taiwan — Il Tai Chi per i neuropsichiatri del Medical University Hospital, manterrebbe più giovane l’organismo, agendo direttamente su delle particolari staminali, le CD34+, coinvolte nei fondamentali processi di auto-rinnovamento, differenziazione e proliferazione delle cellule. In sostanza, sono quelle che manterrebbero più giovane l’organismo. Gli scienziati guidati da Shinn-Zong Lin, che volevano valutare proprio il potenziale effetto anti-invecchiamento del Tai Chi, sono giunti a queste conclusioni dopo avere reclutato un gruppo di volontari under 25 anni, successivamente suddivisi a caso in tre gruppi, cui è stato chiesto di praticare il Thai Chi (TCC), la camminata a passo veloce (BW) o non fare alcun esercizio fisico (NEH). Al termine del periodo di studio, durato un anno, i ricercatori hanno eseguito delle analisi, confrontando l’eventuale ringiovanimento dei tre gruppi. I risultati hanno mostrato, senza ombra di dubbio, che nel gruppo Thai Chi la conta delle cellule CD34+ era significativamente superiore sia rispetto alle cellule dei camminatori, sia a quelle dei sedentari. Un incremento, secondo il prof. Lin riscontrabile anche in soggetti più avanti con gli anni. La scelta, infatti, di coinvolgere dei volontari giovani è stata dettata oltre che dalla capacità delle loro cellule di rinnovarsi più facilmente rispetto alla popolazione anziana, dalla necessità di non sfalsare i risultati per la presenza di eventuali malattie croniche, assunzione di farmaci e altri fattori d’interferenza. Quest’ultimo studio, pubblicato sulla rivista Cell Transplantation, va ad aggiungersi a numerosi altre ricerche effettuate negli Stati Uniti, Regno Unito, Australia e Corea che, precedentemente, avevano dimostrato come questa pratica millenaria agisse favorevolmente sull’insufficienza cardiaca, sui pazienti con lieve o moderata malattia di Parkinson, nei casi di fibromialgia e artrosi, sul diabete di tipo 2 e sull’osteoporosi.



Continua a leggere l'articolo qui

Copyright © 2009-2020 Maria Grazia Mauri

Webmaster Maria Grazia Mauri