Animali: cure alternative per Fido e Micio, boom dell'omeopatia
il venerdì 18 febbraio 2011 Stampa il Contenuto Crea file pdf del Contenuto

Roma, 18 feb. (Adnkronos Salute) - Due miliardi di euro l'anno tra spese veterinarie e cura in generale per gli oltre 20 milioni di 'pet' presenti nelle nostre case. E' la cifra che gli italiani spendono per il benessere dei loro beniamini a quattro zampe, scegliendo sempre più terapie alternative al posto di vaccini e farmaci 'convenzionali'. Dai problemi di pelle a quelli osteoarticolari, fino all'epilessia, l'omeopatia è un'opzione terapeutica che consente di affrontare molti disturbi, con un approccio 'dolce' e, parola di chi la utilizza da anni, efficace. "Parallelamente allo sviluppo di 'branche' specialistiche della medicina veterinaria, come la dermatologia, la neurologia o la cardiologia, che nella medicina umana è avvenuto 40 anni fa - spiega all'Adnkronos Salute Andrea Rettagliati, medico veterinario omeopata di Roma - negli ultimi 10 anni sta aumentando anche la richiesta di cure alternative per gli animali d'affezione. Le persone, infatti, acquisiscono coscienza del fatto che esistono l'omeopatia, l'agopuntura e altre tecniche da applicare anche su cani e gatti e le richiedono sempre di più". Non esistono cifre ufficiali su quanti, fra i circa 17 mila veterinari liberi professionisti che lavorano in Italia, usino la medicina alternativa, ma stime approssimative parlano di 500 veterinari omeopati nello Stivale. Da notare, però, che quasi nessun veterinario è 'integralista': si usa molto più spesso unire la medicina classica con quella non convenzionale. "L'omeopatia garantisce il rispetto dell'organismo dell'animale in toto - evidenzia Rettagliati - poiché non si occupa solo dell'organo o della parte anatomica che ha un problema. C'è un approccio olistico più ampio e il veterinario lavora come il medico di famiglia: mira a conoscere i suoi pazienti nella loro interezza e fa una valutazione globale del quadro clinico". "L'approccio d'intervento dipende, però, da quanto si è integralisti nell'adozione della medicina non convenzionale: a mio parere, non è possibile prescindere, ad esempio, da operazioni chirurgiche, prima di intervenire con l'omeopatia. In presenza di una neoplasia o di un problema osseo importante, l'animale deve essere dunque sottoposto all'intervento per la rimozione della massa tumorale o per la risoluzione, ad esempio di una frattura, e poi si può proseguire con l'omeopatia".Molti i problemi di salute che si possono risolvere con l'omeopatia, ma anche "con i fiori di Bach, che personalmente utilizzo nel caso di disturbi del comportamento - dice l'esperto - oppure l'agopuntura, utile nel caso di problemi osteoarticolari. Spesso si rivolgono al veterinario omeopata i padroni di cani e gatti con disturbi incurabili, come la dermatite atopica che spesso è destinata a essere trattata con cortisone 'a vita', oppure l'epilessia, che grazie all'omeopatia viene trattata con dosaggi più bassi di principi attivi. Infine, si possono curare anche malattie immunomediate come la leishmania. Il tutto con costi che sono più o meno quelli della medicina veterinaria convenzionale", conclude Rettagliati.


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