Zhìnéng Qìgōng: Pěng qì guàn​​ ding fa

Sollevare il Qi in alto, riversarlo dalla testa, è il primo stadio dei metodi dinamici di Zhìnéng Qìgōng, e nel nome di questo movimento, è racchiusa l’essenza della forma 捧气贯顶法 Pěng qì guàn​​ ding fa (PQGDF).

Sollevare il Qì (Pěng qì 捧氣) significa usare le mani per sollevare l ‘Hùnyuán Qì della Natura. Riversare il Qì in basso (Guàn ding 貫頂) significa riversare e far penetrare il Qì nel corpo attraverso la sommità della testa, mentre “Fa” significa metodo. “Pěng qì guàn dǐng 捧氣貫頂” significa usare le mani per sollevare il Qì, riversarlo nella testa e far penetrare il Qì in tutto il corpo.

Questo metodo ha le seguenti caratteristiche:

  • La mente si fonde con il Qì. Unire la mente al qi e dirigere il qi con la mente.
  • Il praticante usa la mente per attrarre/indurre Qì: la mente si concentra sulla destinazione ma non su un percorso fisso per muovere il Qì.
  • Attraverso la coordinazione dei movimenti di apertura-chiusura, della postura, della visualizzazione mentale, dell’intento per attivare le funzioni di rilascio/liberazione del Qì interno verso l’esterno e di assorbimento del Qì esterno verso l’interno, si possono aprire le connessioni tra l’uomo e l’ Hùnyuán Qì della Natura.
  • Attirare il qì primordiale esterno Hunyuan, per rafforzare l’interazione di un praticante con il qì originale.
  • Sollevare il Qì può affinare le capacità di percezione del corpo.
  • Pqgdf appartiene allo stadio Hùnyuán Qì esterno di Zhìnéng Qìgōng.
  • Pqgdf è un metodo efficace per raccogliere e concentrare il Qì. Praticando questo metodo, si può rapidamente imparare e applicare la tecnica del Qì esterno per curare le malattie.

La sequenza è composta da movimenti di apertura e chiusura, alcuni movimenti muovono il qì dalla parte frontale ma si solleva il qì anche dalla parte laterale per muoverlo, si solleva il qì diagonalmente, nel complesso è un ottimo lavoro energetico, consigliato per tutti perché pulisce il qì all’interno del corpo,  assorbe energia pulita dall’esterno, unisce Uomo e Natura, Uomo e Universo che condividono il qì e diventano un insieme, fa entrare nel corpo il qi dell’Universo con il pensiero e l’intenzione.

Pqgdf è una pratica “Yin”, legata alla Luna, anticamente si chiamava “Sollevare la Luna e riversare il qì nel corpo” perché questa forma si praticava rivolti verso la Luna. Guardando la Luna ci sentiamo molto calmi e quieti al nostro interno, per questo le persone che hanno grandi stati di rabbia e ansia, dovrebbero praticare Pqgdf a lungo, la pratica permette di far entrare nel corpo l’energia della Luna con effetto calmante e rilassante.

La pratica più importante nel PQGDF, è quella di sollevare il qì e farlo penetrare nel corpo ma anche di “raccogliere il qì”. La prima penetrazione del qi nel PQGDF avviene dalla corona (testa) all’interno, zona dove è contenuto lo Shen, le fondamenta di tutto il corpo.

In realtà PQGDF con la sua funzione di “penetrazione del qì dalla corona”, chiamata anche apertura della corona, risulta essere una pratica raffinata che nel passato veniva eseguita in segreto, quindi PQGDF contiene i più alti insegnamenti del passato, dove lo scopo era quello di permettere allo studente di percepire il flusso del Qì nella testa, e quando un Maestro eseguiva questa procedura, chiedeva ai suoi studenti di far penetrare il qì dalla corona, prima il Maestro formava un mudra sulla testa dello studente facendogli intonare un mantra (suono=vibrazione), poi inviava il Qì nella testa degli studenti per attivare lo Shen e renderlo stabile, tutta questa procedura era chiamata “Penetrazione della corona’” o iniziazione alla penetrazione della corona.

Alcuni monaci usavano fare questa particolare iniziazione di penetrazione del qì attraverso la moxa posta sulla testa di chi decideva di diventare monaco, facendo bruciare il sigaro di artemisia in 3 punti, diventando allo stesso tempo non solo una iniziazione, ma anche una prova del livello di volontà dell’aspirante monaco. Ovviamente, la penetrazione con il fuoco era molto dolorosa, ma se si decideva di diventare monaci, bisognava anche essere iniziati e se un’aspirante monaco non riusciva a sopportare il dolore, non era degno di diventare monaco e la sua iniziazione non veniva portata a termine, quindi non superava la prova. Il fuoco della moxa che bruciava sulla testa procurava moltissimo dolore, creava  vesciche, era necessario sapersi controllare e anche sopportare il dolore, questa era una prova di volontà in se stessa. Se invece si sopportava e si passava il tremendo dolore di questa iniziazione, il processo di guarigione delle vesciche durava almeno 8 giorni e in questo periodo, l’ormai iniziato monaco, sentiva continuamente sussulti e “salti” in testa. Ogni movimento fisico, anche minimo, faceva sussultare il monaco, fino a che si abituava a questi movimenti dolorosi nella sua testa. Il sussulto della testa era la prova che la corona era stata aperta.

Mi è stato spiegato che PQGDF rappresenta l’adattamento di questa filosofia e di varie tradizioni, attraverso la pratica di PQGDF, l’attivazione è così diventata una auto attivazione, infatti non è più un Maestro a penetrare la corona dello studente con mudra o mantra, o peggio con la dolorosa moxa,  ma lo facciamo noi stessi, attraverso spingere e tirare il qì per riversarlo nella testa e praticando Zhineng Qigong nel Campo di qì o della Coscienza.

Nel PQGDF sono le nostre stesse mani a raccogliere il qì, facendolo penetrare direttamente nella corona, il qì della nostra testa diventerà abbondante e noi lo sentiremo. Il Dr Pang Ming ha creato il metodo di auto-attivazione per i praticanti di Zhìnéng Qìgōng usando il qì della natura (l’hunyuan qì) per rendere  possibile la penetrazione della corona, è tutto semplice, naturale, volontario e soprattutto molto dolce!

Una volta che la corona è aperta, è possibile avvertire una sensazione molto particolare sulla sommità della testa, dove il qì sarà diventato molto abbondante.  Inoltre, nel passato, bisognava chiedere il permesso al Maestro se si voleva aprire la corona, solo se il Maestro acconsentiva e approvava si poteva procedere. Ora noi possiamo “aprirci” da soli all’ energia universale e se scegliamo di farlo,  la nostra corona si aprirà spontaneamente solo quando il nostro qì sarà abbondante.

Mescolarsi, integrarsi con l’hunyuan qì della natura e poi sollevare lo stesso hunyuan qi per farlo penetrare nel nostro corpo (hunyuan qì esterno)… un processo alchemico!

Quando pratichiamo Zhìnéng Qìgōng noi ci focalizziamo sull’hunyuan qì della natura, ma avviene anche uno scambio diretto fra l’hunyuan qì del nostro corpo e l’hunyuan qì della natura che uniti si mescolano e fondono,  ed attraverso questa nostra profonda relazione con l’hunyuan qì, scegliamo di favorire un cambiamento energetico anche nel nostro corpo.

Quando pratichiamo, il nostro qì interno fuoriesce e il qì esterno entra dentro di noi. Quando il Qi interno viene rilasciato all’esterno, anche la nostra coscienza, la nostra consapevolezza, fuoriescono e guidano il Qi del nostro corpo all’esterno.  Durante la pratica la mente si connette al qì e lo conduce, questo è fondamentale. L’apertura e la chiusura dei movimenti del corpo supportano e intensificano l’apertura e la chiusura della mente, in uno stato di mente rilassata e tranquilla. Quando si apre all’esterno la mente va lontano, quando si chiude all’interno del corpo, va in profondità. I movimenti sono morbidi, naturali, leggeri e rotondi.

Per ottenere l’unione tra il qì interno e quello esterno, anche la nostra mente deve espandersi e concentrarsi sull’esterno, la nostra intenzione deve essere quella di raccogliere più qì possibile, quindi la nostra mente deve aprirsi all’esterno, ed anche il nostro canale di qì si aprirà per mescolare l’hunyuan qì e ritornare nel nostro corpo. L’ hunyuan qì esterno si mescola e si unisce al nostro qì e questa unione deriva dalla nostra consapevolezza, dalla nostra coscienza. In questo modo avviene l’unione tra l’essere umano e l’Universo, una profonda miscelazione che darà vita a qualcosa di nuovo.

In questo video Peng Qi Guan Ding Fa è diretta dal Maestro Pang Ming, creatore di Zhìnéng Qìgōng.

La pratica del metodo PQGDF può aprire le membrane di tutto il corpo, agire sui punti energetici della Medicina Tradizionale Cinese, rendere abbondante il qi nei canali energetici detti meridiani, favorendo il fluire del qi nel nostro corpo, rafforzando le funzioni vitali. Cosa importante da non sottovalutare: praticando con costanza la sequenza è possibile sentire rapidamente il qì, sviluppando una forte sensazione del qi che porta benefici nella guarigione dalle malattie e nel miglioramento della propria salute. Non solo, attraverso la pratica è possibile acquisire una diversa consapevolezza della Natura, sentire il qi dei fiori, degli alberi, delle montagne, dei fiumi, dei laghi, del sole, della luna, del lampi e dei tuoni (ecc.ecc.), e si possono avvertire i vari cambiamenti del qi.

In questo video una bella sessione di PQGDF con il mio Maestro Tao Qingyu:

 

In questo video ecco i PUNTI ENERGETICI della forma Pěng qì guàn​​ ding fa spiegati dalla Sig.ra Yu Xiuchun, una delle Insegnanti di Zhìnéng Qìgōng del Centro di Formazione Huáxià.

Questi sono gli agopunti più usati nel Zhineng Qigong:

 

Nel Pqgdf i movimenti sono circolari, anche se  alcuni movimenti all’apparenza non lo sono, per esempio quando spingiamo e tiriamo, il movimento sembra che sia solo un andare e tornare con le braccia (quindi dritto), ma se pensiamo a come si muovono le spalle durante il movimento ci rendiamo conto che le spalle muovendosi formano un cerchio. I gomiti si allungano e anche questo movimento compone un cerchio. I nostri polsi guidano il movimento a cerchio, quindi facciamo un cerchio con le spalle, un cerchio muovendo i gomiti, e un cerchio anche con il movimento delle mani diretto dai polsi. I cerchi sono ovunque nella pratica del Pqgdf perchè tutti i movimenti sono a cerchio ed arrotondati.

Un altro movimento molto importante durante la pratica di PQGDF è il movimento “Hantu”, cioè la raccolta e nutrimento del qi che avviene usando le mani,  tramite l’ apertura e chiusura dei palmi. Hantu indica il centro dei palmi delle mani quando viene tirato in dentro e spinto in fuori, è un movimento simile ad una ventosa, e va combinato con l’apertura e la chiusura della mente. Infatti, la mente può controllare e condurre il qi, per esempio nei movimenti di apertura e chiusura, dirigendo l’entrata e l’uscita dello Hunyuan qi, aprendo le vie che connettono l’essere umano e la natura, nel processo dello “hunhua” all’interno e all’esterno del corpo e tra i due. Hunhua 混化, hun significa fusione e hua significa trasformazione; hunhua è sia un nome che un verbo. Trasformare e trasformarci energeticamente… per essere come una fonte che trabocca e non come una cisterna che racchiude sempre la stessa acqua!

Hun Hua (Hun=fondere – Hua=trasformare) leggi qui

PQGDF deve essere profondamente praticato per essere compreso, occorre fare esperienza nella pratica e collegare, connettere, abbinando la nostra coscienza (consapevolezza, presenza).

Gli otto versi (o frasi, formule) sono la parte iniziale molto importante di Pqgdf, bisogna recitarli ed anche praticarli, preparano il nostro stato mentale alla pratica, il Dr Pang Ming ha detto che gli otto versi sono la parte focale della pratica, danno dei risultati  molto velocemente e portano il nostro corpo nello stato ideale per la pratica. Dopo aver praticato gli otto versi, possiamo aumentare la potenzialità, la forza, della nostra pratica PQGDF.

La recita degli otto versi ha lo scopo di guidare la nostra coscienza, questo è fondamentale nel Zhineng Qigong, e dopo aver guidato la coscienza,  sarà lei a guidare il nostro corpo durante la pratica, coscienza e corpo uniti guideranno il qi del nostro corpo. L’efficacia delle parole contenute negli otto versi deriva dalla loro informazione e vibrazione.

Ho scritto che Pqgdf si concentra sulla direzione del qi attraverso la mente. Durante l’esecuzione di Pqgdf, il praticante deve pensare che la testa tocchi il cielo e i piedi siano profondamente radicati nella terra, lasciando che il corpo si fondi con l’universo, tutta questa forma rappresenta una profonda connessione con l’universo. Il praticante deve pensare all’orizzonte quando spinge le mani in fuori e pensare all’interno del corpo quando le tira indietro, per attirare l’hunyuan qì dell’universo e riversarlo nel corpo. Successivamente, i movimenti porteranno il qì verso il dantian inferiore e poi verso i piedi. Dopo la parte iniziale della connessione con la Terra attraverso i laogong,  il praticante raccoglierà il qi sotto i piedi e lo porterà nel dantian inferiore. Lasciare che il qì del cielo e quello della terra si fondano con il qì del corpo a livello di duqì (ombelico) per integrarsi con l’universo.

Quando iniziamo la recita degli otto versi pronunciando “Ding tian li di”, il punto energetico Baihui si spinge verso l’alto (Din tian), la testa va nel cielo azzurro, nel vuoto del cielo azzurro, creiamo una sequenza mentale e facciamola diventare una abitudine, con la nostra mente che entrerà profondamente nella Terra (li dì), i piedi si radicano nella profondità della Terra. Dirlo solo non è abbastanza, dobbiamo farlo. La nostra mente sale nel Cielo, noi siamo in piedi sulla Terra, aspettiamo un attimo e creiamo questo collegamento dentro noi, dopo diciamo lentamente “Xing Song Yi Chong”, e l’intenzione è completa. La coscienza ha bisogno di scendere dalla testa, lasciamola andare, e rilassiamoci. Tutto il nostro corpo è rilassato, non ci sono più tensioni. Espandiamoci, davanti e dietro, ai lati, in alto e in basso, allo stesso tempo fissiamo un piccolo punto guardando verso l’orizzonte, sollevandoci verso il cielo, pensando di avere una testa gigante che tocca il cielo, i piedi sono radicati nella terra, portiamo all’interno il punto su cui ci siamo focalizzati, e chiudiamo gli occhi, uniamoci all’hunyuan qi del mondo naturale,  per diventare noi stessi hunyuan qi, quando la mente si espande nell’universo, noi diventiamo uno con l’hunyuan qi, ci trasformiamo, diventiamo trasparenti, ci espandiamo e uniamo al Tutto.

La testa è il cielo e i nostri piedi sono la terra, la nostra mente si espande verso il cielo, dobbiamo immaginare che la nostra testa penetra davvero il cielo, possiamo immaginarci altissimi,  con la testa nel cielo e i nostri piedi radicati nella Terra (come nella foto, un mio scatto con visione sull’azzurro lago, fra Terra e Cielo) in modo tale che nessuno ci potrà sradicare, siamo un ponte fra Terra e Cielo, siamo connessi all’Universo. Praticando Pqgdf con un profondo e stabile radicamento con la Terra, connessi con il Cielo e l’Universo,  diventiamo uno con la Natura.

“Wai Jing nei jing”,  in quiete dentro, al nostro interno e rispettosi fuori, dobbiamo essere molto rispettosi nel nostro cuore, per prima cosa. Possiamo paragonare il nostro cuore all’acqua: chiara e trasparente, anche nel suo muoversi e se smette di muoversi, riflette tutto come uno specchio. Wai Jing = rispettare le persone ed ogni cosa, “nei jing” significa che all’interno la mente è calma e in pace. Così, durante la pratica, il nostro cuore è tranquillo, in quiete, è acqua chiara, è trasparente e luminoso. Se la nostra acqua è trasparente, si è trasformata in qì puro, (qì e acqua in cinese sono una parola sola), avrà anche un gusto differente. Se siamo pacifici e tranquilli, possiamo sviluppare delle abilità anche solo praticando questo breve esercizio: semplicemente pensiamo ad un bicchiere d’acqua che lentamente, diventa trasparente, noi siamo questo bicchiere.

Le 8 frasi pronunciate dal mio Maestro Tao Qingyu

Xin cheng mao gong – Cheng = chiaro, puro, trasparente, gong = dall’aspetto umile, questa frase descrive uno stato di quiete, puro, chiaro e trasparente come l’acqua. Umiltà significa anche conosce i propri limiti, rifuggendo da ogni forma d’orgoglio, di superbia, di emulazione o sopraffazione. Un praticante dall’aspetto umile è una modesta e priva di superbia.

“Yi nian bu qi, shen zhu tai kong”, tutti i pensieri si fermano, la mente si espande nell’universo: non dobbiamo pensare, nessun pensiero ci distrae durante la pratica,  la mente ordinaria non è presente, c’è solo la mente del Tao, dell’Uno, dell’Universo infinito. Per fermare i pensieri andiamo nello spazio e nel vuoto e quando siamo liberi, guardiamo l’infinito cielo azzurro. La nostra mente è nel cielo ed il cielo azzurro è il vuoto. Pensando al cielo azzurro, la mente diventa un tutt’uno, la mente è dove noi osserviamo, è un cielo azzurro, nient’altro, quindi rilassiamoci e stiamo nella quiete.

Shen yi zhao ti, zhou shen rong rong, dallo spazio, facciamo ritornare indietro la mente per illuminare l’interno del nostro corpo, quando la nostra mente si connette con il vuoto, si connette anche con l’hunyuan qì che riempie quello spazio, e la mente porta all’interno del corpo anche l’hunyuan qì dello spazio, rendendo l’hunyuan qì abbondante.

Stiamo praticando Qigong, in quiete, e ci uniamo al cielo azzurro, lo guardiamo sopra di noi, come se fosse una cupola, pensiamo al davanti e al retro, poi la nostra mente torna nel nostro corpo, questo è “Shen yi zhao ti”, prendiamo il cielo azzurro e lo mettiamo dentro al corpo. Quando pronunciamo la frase  “Shen yi zhao ti” pensiamo silenziosamente “Vuoto azzurro vieni all’interno del mio corpo”.  Il cielo è vuoto, è azzurro, arriva dentro nel nostro corpo, dentro Hunyuan Qiao, questo è il vuoto azzurro, e nel nostro corpo avviene anche un  movimento interno, invisibile.  Attraverso l’emanazione di questa intenzione, il cielo con la sua energia azzurra entra all’interno del nostro corpo. Il corpo è pieno di qi e il corpo intero si scioglie. Questo è il punto dove entra il respiro della natura, ed è una buona pratica, il qi è stato raccolto, infine dire  “Zhou Shen Rong Rong” che significa sperimentare il qi che ci circonda e che il qi è molto morbido, sta fluendo bene.

Peng Qi Guan Ding Fa – la sequenza mostrata dal Dr Pang Ming.

 

Un gruppo di praticanti Zhineng Qigong può creare un campo di informazioni e favorire il benessere delle persone, per questo è meglio praticare in gruppo, con la pratica settimanale con il nostro Master Tai Qingyu possiamo praticare in un bel campo di Qì, leggi qui .

Puoi leggere nel mio blog le varie testimonianze sulla pratica, qui.

Wei Qi Feng Laoshi, mio Maestro, esegue Pqgdf.

In conclusione, Pqgdf è anche un raffinato autotrattamento, una pratica che ci porterà benessere, rilassamento ed unione con l’Universo, portandoci in un buon stato di Qigong!

Haola!

Buona pratica, vi aspettiamo nel campo di Qì!

Da Cuore a Cuore

Maria Grazia Mauri